Il cardo mariano per depurare il fegato
Quando si parla di protezione del fegato, il pensiero corre subito al cardo mariano: a compiere questo “miracolo” sono tre sostanze che vengono estratte dai suoi semi: silibina, silicristina e silidianina. Tre nomi complessi per tre veri e propri elisir per il fegato: hanno infatti importanti proprietà antiepatotossiche che erano note già nell’antichità e che anche oggi sono una scelta ideale anche in caso di epatiti, cirrosi e steatosi (è questo il nome scientifico di quello che abbiamo più sopra chiamato “fegato grasso”). Inoltre favorisce la produzione di bile e avrebbe anche positivi effetti su colesterolo e zuccheri.
Dunque, per proteggere e mantenere in salute il nostro fegato, via libera al cardo mariano, che nel corso dei secoli si è sempre dimostrato un valido alleato della nostra salute.
Anche il carciofo viene usato per depurare il fegato
Chi non ama portare in tavola un buon piatto di carciofi, declinati nelle più diverse ricette? Quello che mangiamo è il frutto della pianta, fonte di importanti elementi per il nostro organismo, ma in realtà per curare la salute del fegato sono più importanti le foglie di questo piccolo prodigio della natura. È infatti noto che favorisce la digestione, stimola la produzione della bile – che ci consente una corretta digestione dei grassi – e avrebbe anche un effetto ipocolesterolemizzante, cioè diminuirebbe i livelli di colesterolo limitando la sua produzione da parte del fegato.
L’assunzione di fitoterapici a base di carciofo è dunque un valido aiuto sia per proteggere il fegato sia per promuoverne la funzionalità, mentre per chi combatte con colesterolo e trigliceridi alti è senza dubbio un alleato prezioso.
Tarassaco: un altro aiuto per il fegato
Ecco un’altra pianta che conosciamo sin da bambini: il tarassaco. Non vi dice niente? Eppure di sicuro sin da bambini vi sarete divertiti con i suoi “soffioni”, quelle sfere di leggerissimi semini bianchi che nascono dopo i fiori giallo brillante che lo caratterizzano. Ebbene, il tarassaco è conosciuto sin dall’antichità proprio per le sue proprietà detossinante a livello del fegato, digestive e diuretiche.
È epatoprotettivo, in quanto purificante ed antifiammatorio, anch’esso come i suoi colleghi di cui abbiamo parlato sopra stimola la funzionalità biliare, ma anche tutti le ghiandole che fanno capo all’apparato digerente, dalle ghiandole salivari all’intestino. Ancora, agisce anche sulla muscolatura del tratto gastrointestinale, fornendo un aiuto a chi soffre di stipsi, e favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso.